Quali e quante forme di Intelligenza esistono?

Sei Intelligente?

La risposta giusta è Come, non Quanto.
Esistono, infatti, ben nove forme di Intelligenza, particolarmente differenti tra loro, ognuna delle quali
riporta all’attivazione di zone cerebrali specifiche.
Ciascuno di noi ha competenze e abilità che nascono da una connessione e fusione di queste eterogenee – e spesso discordanti -Intelligenze.
Non esiste un unico modello di Intelligenza umana, e forse questo non tutti lo sanno. Perché ci si riferisce alle capacità cerebrali fondamentalmente dal punto di vista quantitativo. Quindi tutti a misurare il proprio Quoziente Intellettivo.

Fin dalla fine del XIX secolo, quando Francis Galton, cugino del più noto Charles Darwin, iniziò a studiare come si poteva calcolare l’Intelligenza umana. Fattori ereditari e fattori ambientali – crescere in mezzo a stimoli sempre nuovi per aumentare la curiosità e l’approccio intellettivo – si uniscono nel precisare quel numero di Q.I. di cui tutti si preoccupano.

E se ci ponessimo in un’altra prospettiva, quella qualitativa?

Ecco, la scienza – o meglio la Neuroscienza – ha individuato diversi tipologie di Intelligenza, forme
differenti proprio qualitativamente, che naturalmente risultano spesso associate tra di loro. Correlate o
addirittura fuse, forme di intelligenza generate dal cuore e dal cervello.

Oggi gli studi psicologici sono propensi a ripetere che non esiste una forma omologabile per tutti di intelligenza, dal momento che esistono due Emisferi Cerebrali distinti, che guidano il comportamento umano in modi perfino opposti tra loro.
Si può senz’altro dire, in ogni caso, che l’intelligenza è il risultato di abilità cognitive – come la logica, il
ragionamento e la memoria – associate ad altre caratteristiche della personalità, principalmente dettate dalle emozioni. Tale associazione permette distinti livelli di concentrazione, soglia dell’attenzione, forza e sicurezza, modulazione dell’ansia.

Il famoso Test del Q.I. è oggi sempre meno utilizzato e, anche in ambito scolastico, non si ritiene più che
avere un punteggio alto garantisca poi maggior successo nel lavoro. Il primo studioso a sostenerlo è stato Howard Gardner, psicologo e docente statunitense della Harward University, il più convinto dei teorici dell’Intelligenza Fattorialista o Intelligenza Multipla. La Teoria dell’Intelligenza Multipla differenzia in nove tipologie distinte le nostre capacità.

Ogni forma di Intelligenza, naturalmente, è localizzata in una diversa parte del cervello umano:

La prima Intelligenza classificata è quella Linguistica-Verbale, che consente una particolare abilità  nell’utilizzare il linguaggio con un vocabolario ricco, completo, esteso e al tempo stesso il più chiaro possibile. Chi ne è dotato ha più capacità di altri a risultare efficace nella comunicazione, ma anche più esperto nell’insegnamento e uso della sintassi. Avvocati, oratori, linguisti, poeti e scrittori ne trovano un assicurato vantaggio. A livello cerebrale ne sono coinvolti entrambi gli Emisferi, quello sinistro più razionale, e quello destro più creativo.

Segue l’Intelligenza Logico-Matematica

L’intelligenza Logico-Matematica è propria dell’Emisfero Cerebrale sinistro. Un elevato sviluppo del pensiero logico e deduttivo permette di ricordare con maggior facilità simboli, formule, mappe mentali, schemi e catene logiche di elementi. Ne sono avvantaggiati solitamente gli scienziati, ma anche chi si occupa di tecnologia e di ingegneria.

Il senso dell’orientamento e la memoria

Considerata come forma di orientamento nel tempo, anziché nello spazio, derivano in particolar modo dall’Intelligenza Spaziale.
Nonostante sia indispensabile la logica e perfino la razionalità, dettate dall’Emisfero Cerebrale sinistro, è
soprattutto l’Emisfero destro ad esserne interessato. Questa forma di intelligenza, infatti, implica un’alta
capacità di memorizzazione visiva, di attenzione ai particolari figurativi e comporta indubbiamente un
elevato livello di Creatività. Ne godono particolarmente gli artisti, pittori e scultori soprattutto, ma anche gli architetti e indubbiamente gli esploratori.

L’Intelligenza Corporeo-Cinestesica

È guidata da vari punti del nostro cervello e cervelletto, compreso il talamo. La sua attivazione comporta una coordinazione degli arti e del corpo in generale, una padronanza dei propri movimenti che è tipica di artisti e sportivi.

L’intelligenza Musicale

È propriamente l’Emisfero destro del cervello a sviluppare, invece, l’Intelligenza Musicale.
La musica è creatività pura. Saper cantare in modo intonato e suonare strumenti con facilità e abilità, si
può certamente imparare, più spesso, tuttavia, è una dote con cui si nasce ed è propria di compositori,
musicisti, cantanti.

Forme di intelligenza e abilità sportive

Il sesto e il settimo tipo di Intelligenza sono ampiamente correlati: quella Interpersonale e quella
Intrapersonale. Sono entrambe guidate principalmente dall’Emisfero destro, quello più emotivo e
creativo, ma anche dai lobi prefrontali.

Si tratta della spiccata abilità a comprendere le sensazioni proprie e altrui. Riconoscere ed accogliere le
emozioni imparando a gestirle è, senza dubbio, il primo passo per inserirsi nella società e creare relazioni
basate su empatia, sapendosi immedesimare negli altri proprio perché si è compresi prima se stessi.

Dai Leader agli attori, senza scordarsi degli psicologi, questa prerogativa fa anche parte inequivocabilmente dell’Intelligenza Emotiva, individuata e studiata da Daniel Goleman, anch’egli psicologo di Harward.

Forme di intelligenza e abilità scientifiche

“La misura dell’intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario.”
cit: A. EINSTEIN

A queste forme, sono state in seguito aggiunte quelle dell’Intelligenza Naturalistica (numero 8), che
consente di saper riconoscere, classificare e correlare tra loro oggetti naturali e l’Intelligenza Esistenziale (numero 9) propria, in particolar modo, di filosofi e psicologi. È grazie a quest’ultima che si risulta particolarmente capaci di riflettere con consapevolezza sulle più importanti teorie dell’esistenza, con spiccata abilità, grazie all’intervento dell’Emisfero cerebrale sinistro.

Naturalmente, questa classificazione qualitativa delle varie forme di Intelligenza a nulla servirebbe se non fosse possibile connetterne e correlarne diverse, in misura variabile e specifica per ogni singolo individuo.
Non conta molto essere un gran genio solo in un campo. E’ la plasticità della nostra mente che conta. Quel mettere insieme abilità differenti – tra doti innate e doti apprese – in quantità differenti, senza smettere di imparare mai.

Fonte: 27 luglio 2017 – Franci Ungaro

La misura dell’intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario.

 cit: . A-EINSTEIN